brickozio

La passione e la dedizione nel realizzare i nostri progetti durante questi anni non è cambiata e ci ha portato a raggiungere dei traguardi sempre più importanti. Ecco alcune delle nostre opere che abbiamo realizzato all’interno del nostro store.

centrale Esterle

Centrale Carlo Esterle 2021-2023

Brickozio, costruttori di opere, completa il suo progetto più ambizioso: la riproduzione della centrale idroelettrica Carlo Esterle di Cornate d’Adda.

 
Nel 2021 la realtà di Giorgio Andreani e Andrea Pellegatta, attiva dal 2015 a Garbagnate Milanese, ha ricevuto da Edison l’incarico di riprodurre in scala 1:48 la centrale idroelettrica Carlo Esterle di Cornate d’Adda.
 
Oltre 1.000.000 di mattoncini e quasi due anni di lavoro per realizzare l’opera che sarà esposta all’interno del Museo dell’Elettricità della centrale Angelo Bertini, sempre a Cornate d’Adda, e che sarà possibile vedere partecipando alle visite organizzate dalla Pro-Loco di Cornate e in occasione delle giornate di primavera.
 
Un lavoro minuzioso di ricerca di pezzi e studio architettonico, partito dall’analisi dei disegni originali, passando per i numerosi sopralluoghi e rilievi in loco volti alla raccolta di tutti i dettagli e particolari che caratterizzano lo stile Ecclettico Lombardo di fine ‘800 secondo i cui criteri è stata edificata la centrale.
 
Per dare l’idea della grandezza dell’impresa e dell’impegno profuso dal Team Brickozio, basti pensare che ogni aspetto progettuale — dallo studio dei componenti necessari per la riproduzione alla selezione cromatica dei mattoncini — è stato definito preventivamente prima di passare alla fase della costruzione. Per esempio, per riprodurre le composizioni dei mattoni delle facciate sono stati utilizzati mattoncini 2×2 piatti in quattro colori diversi affinchè venisse restituito fedelmente l’effetto anticato dei muri e delle tegole. Anche le piastrelle della sala macchine rispecchiano l’originale e rievocano i mosaici presenti al suo interno. La parte strutturale del tetto ha poi richiesto una specifica progettazione della travi a sbalzo per permettere l’apertura del modello e apprezzare i particolari interni della sala macchine e della sala quadri. L’ossessivo rispetto delle proporzioni è ben visibile nelle condotte forzate, nei passaggi dalla vasca di carico e nel canale. Imprescindibile inoltre il ruolo della creatività — sempre al servizio del progetto — particolarmente evidente in elementi specifici come nel busto dell’Ing.Carlo Esterle, nelle grondaie a forma di drago, nella sala riunioni al secondo piano con il tavolo in cristallo e nei lampioni Art Déco della sala macchine. La fontana e il giardino sono stati riprodotti con oltre un migliaio di fiori e alberi. Altro dettaglio mirabile è la riproduzione del fossile di un dinosauro a testimonianza delle ere geologiche che caratterizzano l’ambiente lungo il fiume Adda.
L’illuminazione della centrale è stata realizzata con diverse centinaia di led multi colori, programmabili come l’impianto di illuminazione originale. Il modello è prettamente statico, ma riproduce con precisione la posizione e il corretto funzionamento degli impianti presenti.
 
Con il progetto della centrale Carlo Esterle, Brickozio si conferma come punto di riferimento, non solo per amanti delle costruzioni, ma anche per realtà aziendali che desiderano valorizzare il proprio patrimonio culturale in modo originale. 
Centrale-Venina

Centrale Venina 2019

Finalmente e’ stata consegnata. Si , dopo circa 4 mesi di duro lavoro e’ stata terminata una delle opere piu’ importanti realizzata da Brickozio.

Iniziamo a parlare della centrale che ha le dimensioni di circa 85 m x 18 m x19 m .

Le dimensioni del progetto sono imponenti, 1 mt x 2 mt x un altezza di 70 cm. Ci sono voluti circa 35.000 mila pezzi e per far funzionare tutti i meccanismi elettronici abbiamo inserito 2 alimentatori , uno da 5 volt e uno da 12 volt, un Arduino e tanta tanta fantasia per riuscire a far funzionare tutto correttamente.

Il progetto e’ iniziato i primi giorni di Aprile del 2019 e abbiamo steso la base per costruire lo spaccato del terreno su cui avrebbe appoggiato la struttura. Abbiamo realizzato dei pali fatti con brick 2×2 alti 10 pz .

la base è stata fatta con dei baseplate 48×48 e 32×32. la sezione del terreno, considerata la consistenza geologica del fondo, è stata implementata con dei brick di colore grigio, grigio scuro e marrone. Una sezione vicino agli interruttori principali è stata costruita con dei brick 1x1x5 per simulare la palificazione di consolidamento realmente realizzata con tronchi di rovere. Pensate che ne avevano usati circa 300 per rendere il terreno, dove sorge la centrale , più compatto per reggerne il peso.

terminata la prima fase di livellamento del suolo , raggiunto il punto zero abbiamo iniziato a disegnare il contorno della struttura con dei plate 1×2. Scelta un po’ costosa dal punto di vista del numero dei pezzi ma molto utile per spostare agevolmente il perimetro. Considerate che uno dei principali problemi era proprio quello delle proporzioni.

La struttura della centrale doveva essere in scala 1:50 come gli omini lego che sono in scala 1:48 . Prese tutte le misure dalla reale piantina fornita da Edison , abbiamo iniziato a fare i conti per far stare in maniera proporzionale tutte le finestre … pensate che sono 18 tolte quelle che non si vedono nella zona dello spaccato. 18 finestre per 12 vetri x 22 vetri di altezza … 4.752 brick 1×1 trans black solo per gli enormi finestroni caratteristici dell’edificio.

Nell’immagine qui sopra si può intuire l’immane lavoro che ci ha richiesto la creazione dei finestroni. file di 12 brick, intervallati ogni 4 da un plate grigio lungo 12 stud. in effetti la dimensione reale delle singole finestrelle è esattamente quella di un brick 1×1.

La base del piano della centrale però ci siamo accorti dai progetti che non era a livello terra ma ad un altezza proporzionata di 5 brick . Questa particolarità dall’esterno della centrale non si nota ma quando si iniziano a costruire le pareti si intuisce che anche dall’esterno ci sono delle caratteristiche architettoniche che lo fanno immaginare.

Un aspetto abbastanza difficile da ricostruire in quanto la parte esterna è gialla mentre quella interna è bianca. Per riuscire a dare questa prospettiva di colore, non avendo brick bicolor , a piano centrale abbiamo dovuto usare due colori distanziati da 1 brick per poter dare struttura e solidità alle mura. Trascurando la sezione della turbina, i primi passi del perimetro sono stati veramente complicati e difficili da proporzionare. Ogni volta che iniziavamo ad edificare i perimetri, ci si accorgeva di un nuovo particolare.

Ad esempio , le finestre sotto base centrale, avevano dei vetri molto simili alle finestrone ma con un aspetto particolare estremamente difficile da ricostruire.

Per mantenere delle proporzioni, ci siamo dovuti ingegnare ad immergere dei profili grigio chiaro nella struttura gialla del muro esterno , leggermente in rilievo.

Riuscire a descrivere la pianta è stato abbastanza semplice dal punto di vista dei tipi di brick ma non per la proporzionalità dell’opera.

Andando avanti con i lavori , abbiamo ricostruito tutto il piano centrale e da li abbiamo iniziato a descrivere la pianta dell’ingresso che in effetti era la parte meno lineare. considerati i due piani e le varie stanze che dovevano descrivere il profilo della zona interna, ci siamo accorti che molte zone non erano visibili e le abbiamo trascurate mentre altre zone sono state dettagliate il più possibile.

Tutto l’interno della centrale è stato piastrellato con tile 2×4 e 2×2 , alcuni con gli stud per poter agganciare le minifigures. Un altra particolarità che abbiamo scoperto costruendo la centrale è che i binari lego non sono in scala. infatti se consideriamo i 70 cm della realtà uguali ad uno stud , i binari del treno devono essere larghi due stud e non 4 come i consueti binari che utilizziamo con i trenini del famoso marchio. Infatti utilizzando 4 stud l’ingresso veniva sproporzionato.

Una curiosità che abbiamo scoperto durante la realizzazione arriva da un nostro cliente. La nonna viveva nella zona di Sondrio e durante il periodo di guerra, i tedeschi li avevano trasferiti dentro la centrale a dormire.